La Mia Vendée Globe "Dal Divano" PT. 5


 

01/12 13:30 S34° 5.26' W18° 9.62', HDG 96°, SPD 24.4kn
1878.0nm to mark 1 of 7

Finalmente possiamo dire di trovarci abbastanza a sud per poter strambare confidentemente evitando la depressione al centro dell'anticiclone che ci sta colpendo.

Le condizioni sono veramente all'estremo, 22 nodi di vento con un gusting superiore ai 10 nodi. Decidiamo di abbassare il code 0 e decidiamo di rimanere con il nostro Genoa 4. Con un vento reale di 25 nodi e un angolo apparente di 65 gradi riusciamo ad ottenere velocità di 25 nodi.

Effettuiamo finalmente la virata verso Est-Sud-Est che, sperando non riaccada qualcosa come successo la scorsa settimana, dovrebbe portarci fino alla circumnavigazione del polo Sud.

A differenza della gara reale, dove il gruppo è diviso in due: una parte ormai oltre Capo di Buona Speranza dove troviamo Sébastien Simon e una più o meno nella stessa nostra posizione dove troviamo Giancarlo Pedote, la nostra gara è ora suddivisa tra noi che siamo il gruppo di testa, un gruppo di mezzo e un "codazzo" sparso di marinai meno fortunati col vento e/o con le scelte.

02/12 13:00 S35° 41.37' W8° 1.76', HDG 103°, SPD 22.1kn
1370.4nm to mark 1 of 7

Una notte di pure volate, picchi di 32kn e sbalzi di vento costanti che mi costringono a numerosi cambi di vela se voglio mantenere una velocità costante. Parlo di sbalzi da 15 a 30 nodi di vento, una vera fatica.
Le onde, altissime e trasversali, ci costringono in alcuni casi, per sicurezza, ad estendere il foil verso mura e ci troviamo spesso con il canting keel opposto, e comunque un inclinazione di 3° sempre a causa delle onde che ci investivano a tre quarti da dietro, impetuose e alte anche dieci metri. Quelle onde, che se ti distrai un attimo con la vela di troppo o la mano di terzarolo in meno, ti trovi a 40° di inclinazione laterale ancora prima di dire "scotta". Comunque, dopo svariati momenti di veri sudori freddi, ci siamo sempre e comunque riusciti a salvare. Alla notte, stremato, alzo il G4, il più piccolo e maneggevole di tutti, e procedo deciso a 26 nodi per quasi tutta la notte. Poi arriva l'onda, scendi a 15/18 nodi, e quando l'onda ti passa la nave ri-decolla a 29 30 nodi. Una notte in roller coaster.

Le onde, spaventosamente alte e lunghe.

 02/12 13:50

La mattina non è da meno e anche ora sono nella stessa situazione. Tempo da lupi, sbalzi di vento da 18 a 25 nodi e siamo al bordo interno di quella depressione che abbiamo faticato tanto a schivare. Sono comunque sicuro di farcela senza perdere questo fronte di vento sostenuto.
Avvicinandoci all'Africa, il vento inizierà a soffiare da Ovest, e io sono praticamente uno dei più a Nord del gruppo, il che dovrebbe garantirmi una bella cavalcata al traverso fino a virare nuovamente verso il checkpoint. Tutto sommato resto fedele alla mia tattica "lasciala andare e cerca il vento", più che "vai dritto ma lento" che comunque sta restituendo ottimi risultati agli "East Boys" che ora si stanno riunendo a noi; stupenda passione la navigazione a vela: c'è tanto cervello quante braccia, comunque tanto impegno ed entrambe le vie possono dare i medesimi risultati soddisfacenti, facendo trasparire un essere umano pensante, consapevole e in affinità con l'aspra natura degli elementi.
Ancora, un grosso plauso a chi questa cosa la fa per davvero, sono eroi in quanto vivono della loro passione.

Situazione Attuale, con selfie del "Boss Finale" che arriva da Ovest, tenete conto che siamo verso i poli e quindi la mappa è fortemente distorta sull'asse della longitudine


Si vola! Riusciti a "prendere" il fronte di vento forte che sta girando intorno alla terra da Ovest a Est, riusciamo dopo una notte di estremo rischio e concentrazione (stanotte ho dormito quattro ore per riuscire a fare qualche miglio in più).
Ieri purtroppo è capitato! In un mio momento di distrazione, mentre il vento oscillava tra i 19 e i 26 nodi, ho praticamente ribaltato la barca.
Fortunatamente, e all'ultimissimo secondo sono riuscito ad inserire un dispositivo di sicurezza che queste IMOCA 60 devono avere per regolamento e per il quale una sola persona, dentro o fuori bordo, deve riuscire a rimettere l'imbarcazione dritta.
Fortunatamente il fatto di avere il vento reale in poppa mi ha aiutato a tornare subito ad inclinazioni accettabili e, a parte alcuni problemi con le vele, ci siamo salvati.
Stamani, avendo faticato tutta notte per qualcosa, sono riuscito ad incrociare un fronte di vento forte e infatti passo gran parte della mattinata con velocità tra i 25 e i 30 nodi. Fantastico, letteralmente come volare. La sensazione di adrenalina e eccitazione è indescrivibile nel "sentire" la barca che taglia il mare indisturbata, sospinta da questo potente vento noncurante dell’incolumità umana.


05/12 18:29 Direzione Ciclone.

Il mio obiettivo del giorno è scendere a sud per riuscire a intercettare un fronte fortissimo di vento che ci dovrebbe accompagnare (se intercettato) fino al nostro primo checkpoint.
Quindi con un po' di sofferenza e tanta noia, teniamo una direzione Sud ben definita, ma che mi permetterà (teoricamente)  di raggiungere il ciclone che è di passaggio.
Oggi è una giornata molto dura: divertentissima perché siamo praticamente perennemente a 30kn di velocità, con venti a 35/39kn ma con onde altissime che ci costringono a rimanere attentissimi al timone: i venti sono cosi variabili nella loro intensità che possono variare anche di una decina di nodi ogni pochi minuti.
Sono nella cresta di un ciclone e questo comporta questi cambi estremi: il mio problema con essi è che ogni volta che il vento cambia di intensità, cambia il nostro vento relativo, e quindi mi costringe a numerosissime correzioni di angolo, pur di  tenere la barca a quegli ambitissimi 66°AWA che fanno letteralmente volare la nostra barca.
Le vele sono anche molto scomode da seguire, sotto i 29 nodi di vento, cercho sempre di procedere con un G4 G1 con tre mani di terzarolo, oppure a piena randa con solo il G4 mentre con venti superiori mi tocca furlare (avvolgere) i due Genoa, issare lo storm jib e srotolare i G2, che fino ai 35 nodi sarà al 40% della sua estensione mentre sopra sarà completamente avvolto.

06/12 18:29 S41° 11.44' E20° 43.25', HDG 118°, SPD 23.3kn
2284.8nm to mark 2 of 7

Checkpoint! 
Dopo 26 giorni di sudore, anticicloni inaspettati, onde temibili e numerosi momenti di rischio ribaltamento estremi (ma con incredibili velocità e adrenalina) raggiungo nel pomeriggio (incredibilmente impegnato in questi giorni, al punto di non poter scrivere), l'ambitissimo checkpoint del 20° Meridiano Est. Un traguardo soddisfacente (l'essere arrivati nel secondo gruppo di testa per me è un gran risultato di per sé) che segna l'inizio della circumnavigazione del Polo Sud, con le sue continue correnti circolari cicloniche e i suoi imprevedibili buchi di vento.
E poi... le onde, onde di 9/10 metri che colpiscono con violenza la tua barca da dietro, ti sollevano e ti inclinano come se fossi un giocattolo, facendoti rallentare da quanto è elevata la pendenza, per poi superarti noncurante lasciandoti con questo scivolo ripidissimo di acqua, nel quale la barca viene letteralmente sparata fino alla prossima onda. Quando capita che mi ritrovo con l'onda nella direzione sbagliata per le mura la mia vita diventa un inferno laddove devo perennemente lottare con un mare che mi vuole cancellare dalla faccia della terra per poi dimenticarsene subito dopo.

Proseguiamo verso Est-Sud-Est, nuovamente alla ricerca del mio ormai assiduo vicino di casa ciclonico, per farmi di nuovo trasportare nelle sue braccia allo stesso tempo confortevoli e brutali.
Passiamo quindi il limite di Capo di Buona Speranza poco più indietro rispetto al nostro Giancarlo Pedote cui auguriamo la migliore delle gare dopo il suo ottimo recupero dei primi giorni di Dicembre.