| Una notte veramente sentita, continui salti di vento, gusting imprevedibile, e ci ritroviamo proprio nella curva di un fronte di bassa pressione a Sud, che ci darà da fare prossimamente nella circumnavigazione dei poli, laddove queste correnti creano vere e propri campi minati di variabilità e condizioni estreme mescolate a bonaccia tremebonda. Qui, se si vuole guadagnare un po di posti (non che io non sia felice dove sono, ma si può e si deve fare meglio) tocca stare attentissimi al trim delle vele, alla direzione del vento e persino all'assetto della barca. Prendendo confidenza con questa imbarcazione ci rendiamo conto di quanto i foil creino velocità consentendo di mantenere venti forti al traverso e sfruttando l'effetto che hanno sul centro di gravità dell'imbarcazione. Come vi raccontavo nella scorsa issue di questo diario, ho scoperto che in determinate condizioni dove il vento reale è quasi a 90° a babordo o tribordo, e con il nostro fido Code0 su, riusciamo a ottenere risultati sorprendenti: Ieri riuscivo con 10 nodi di vento, a veleggiare a 15 nodi, con un AWA di 39°. Mindblowing. Ma comunque tornando sul discorso, tutto bellissimo, se non il fatto che riuscire a tenere queste andature è una continua lotta tra canting keel, vele, e foil opposto, con rischi incredibili per l'albero e la stabilità della barca in caso di colpi di vento. E' facilissimissimo distrarsi un attimo, e ritrovarsi a 28 30° di inclino e la barca a 5 nodi che "gratta" sul muso, cioè, a un tiro di schioppo dal ribaltamento. Quindi procedure utilizzabili solo ed esclusivamente laddove stai sul pezzo al 100%
 Ecco la situazione, con alcuni degli "East Boys" in carica per il recupero, e il nostro gruppo, che ha deciso di farsi un giro in Sud America a rincorrere quelle belle correnti verdi. Dietro di noi, a est le paperelle rimaste purtroppo coinvolte in uno stato di bonaccia che dura da ormai due giorni, tra cui un altro Italiano con cui ho chiacchierato a inizio gara, che per un problema tecnico al timone a vento, si è trovato costretto estremamente a "Est". I miei migliori auguri di buon vento quindi a "Palla" (il nickname del nostro conterraneo).Nel frattempo la "Vera" Vendèe, ci appare così, con il nostro Pedote evidenziato. Siamo insieme a lui, ma in un altro universo!
27/11 S19° 0.50' W23° 19.21', HDG 122°, SPD 10.6kn 2482.2nm to mark 1 of 7 Mare Calmo, vento che continua a girare verso Nord, noi abbiamo una perturbazione a sud, con venti veramente poco affidabili, e il nostro checkpoint a Sud-Est. Il primo posto della gara, decide ieri sera lasciando tutti a bocca aperta, di virare a Ovest! Osservando le rilevazioni meteo, ci si può rendere conto del perchè possa venire il dubbio di fare cosi: c'è una "fascia" di bonaccia che si estende proprio davanti a noi, verso Sud-Est, e noi ci puntiamo proprio contro. La mia lettura della cosa, è che quando saremo nel punto dove ora notiamo l'inizio di quell’area di depressione, quel fronte sarà già ben lontano da noi, e che quindi per noi la cosa migliore da fare sia orzare il più possibile anche sacrificando velocità, così "schivando" la fascia di depressione, sospinta dai venti contrastanti dell'Africa e del Sud America. I veri velisti e anche il 99% di noi ha deciso di proseguire così, e guardando la situazione del primo in questo momento, sta navigando a 5,6 nodi al gran lasco, mure a dritta. E' un terno al lotto.
30/11 3:06 S27° 17.02' W13° 21.88', HDG 228°, SPD 7.7kn 1765.5nm to mark 1 of 7 La depressione che stiamo schivando da giorni fa sentire la sua presenza: meteo alla mano, i miei calcoli dicono che continuando sulla rotta Sud-Ovest, ci ritroveremmo per anche 24 ore fermi con brezza leggerissima. Un po' tardi rispetto agli altri e dopo decine di giorni sulle stesse mura, decido di virare verso Sud-Sud-Est, per qualche centinaio di miglia, sperando di beccare in tempo una corrente di aria molto forte e che ci spingerebbe nella direzione giusta, a 19 20 kn. Mi ritrovo quindi in una andatura al gran lasco, che come vi premettevo è una delle peggiori opzioni per questo tipo di barca, e per le vele che abbiamo a disposizione. Ci aspetta quindi una notte di attesa e dubbio, sperando di riprendere al più presto possibile una direttrice che ci rimetta sulla strada giusta. Nella gara reale, le imbarcazioni di testa sono già sotto all’Africa, con addirittura alcuni record di distanza percorsa in 24 ore battuti da Seb Simon, che stabilisce il record di 24 ore Il francese ha percorso 596,23 miglia nautiche. Pazzesco.  S28° 27.96' W14° 28.93', HDG 227°, SPD 11.7kn 1793.7nm to mark 1 of 7 Una bellissima giornata ci accompagna nella nostra corsa verso Sud per prendere vento. Stanotte abbiamo dovuto sopportare svariate ore di velocità lente e vento di poppa, che per quanto sia rilassante perché la barca diventa silenziosa e docile, ma fastidiosamente irritanti perché al momento siamo 12esimi, ma temo che questo mio ritardo nel prendere la decisione di virare a Sud, potrebbe metterci in una posizione scomoda. Siamo proprio alle pendici dell'occhio di questa formazione di bassa pressione, ritrovandoci quindi un vento estremamente circolare, variabile e lieve che di conseguenza mi porta ad avere il vento più a poppa rispetto agli avversari dietro, che hanno virato prima di me e si trovano ancora -sempre verso Sud- ma con venti più costanti e al traverso. Speriamo di uscire al più presto, anche perché sembra che questo buco di vento, si sia proprio affezionato a noi.  situazione attuale.
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