Porto Garibaldi si candida per l'America's Cup: il peschereccio "Luisa" pronto a ospitare la sala stampa internazionale

 

L'annuncio è arrivato come un fulmine a ciel sereno sulla placida laguna dei lidi ferraresi: Porto Garibaldi si candida a ospitare la 38ª America's Cup nel 2027. Grant Dalton, CEO di Emirates Team New Zealand, ha dovuto riascoltare il messaggio tre volte prima di convincersi che non fosse uno scherzo del suo italiano ancora traballante.


 
"Porto... dove?" ha chiesto il Defender dell'America's Cup, cercando freneticamente su Google Maps. "Ah, vicino a Comacchio! Le anguille? Come quelle che mangiamo in Nuova Zelanda?"

Ben Ainslie, quattro ori olimpici al collo e ora CEO di INEOS Britannia, il Challenger of Record, si è affrettato a organizzare un sopralluogo. "Ho vinto medaglie in tutto il mondo," ha commentato sir Ben guardando il porticciolo, "ma devo ammettere che questa sarebbe una prima volta assoluta. Il fondale è interessante... molto interessante. Soprattutto quando c'è bassa marea e spuntano le vongole."

La delegazione locale, guidata dall'entusiasta Presidente della Pro Loco, ha già presentato un piano dettagliato per trasformare il piccolo porto peschereccio nella capitale mondiale della vela. "Abbiamo tutto quello che serve," ha dichiarato fiero a Patrizio Bertelli, che osservava perplesso una cartina della laguna. "Il peschereccio 'Luisa' della famiglia Ricci, per esempio. Con qualche modifica potrebbe diventare una sala stampa galleggiante perfetta. Ha pure il wi-fi, sa? L'hanno installato l'anno scorso per postare su Facebook le foto delle vongole appena pescate."

Ernesto Bertarelli, patron di Alinghi Red Bull Racing, ha provato a spiegare che forse i suoi sponsor avrebbero preferito una location più... internazionale. La risposta è stata pronta: "Ma scusi, più internazionale di così? Qui d'estate abbiamo turisti persino da Cuneo!"


Per quanto riguarda gli hangar necessari a ospitare gli AC75, i giganteschi monoscafi volanti dell'America's Cup, la soluzione proposta ha lasciato a bocca aperta i progettisti di Luna Rossa. "Abbiamo questo capannone dove d'inverno teniamo le pedalò," spiega il responsabile del progetto. "Se le impiliamo bene bene, dovrebbe avanzare abbastanza spazio per almeno mezza barca. E poi scusi, ma questi AC75 non si possono smontare? Sa, come i mobili dell'IKEA..."

La vera sfida, però, riguarda il campo di regata. Il comitato organizzatore locale ha già una soluzione: "Abbiamo pensato di usare come boe di percorso i pescherecci ormeggiati. Tanto stanno sempre fermi lì, e così risparmiamo sul personale." Quando Grant Dalton ha fatto notare che gli AC75 hanno bisogno di almeno 15 nodi di vento per volare sui foil, il presidente della Pro Loco ha risposto entusiasta: "Ah, ma allora non c'è problema! Qui quando tira la bora si ribaltano pure i camion sull'autobrennero!"

L'elemento più innovativo della candidatura riguarda il villaggio regate. "Abbiamo questo campeggio proprio sul mare," spiega l'assessore al turismo a un sempre più perplesso Bertelli. "Con qualche tenda in più possiamo ospitare tutti i team. E per i kiwi che non amano il glamping, c'è sempre il B&B della signora Pina. Ha pure l'aria condizionata in camera, installata nel '98!"


 Il piano per i media non è da meno. La proposta prevede di trasformare la sala del circolo anziani in media center internazionale. "Abbiamo già tre prese elettriche e una macchinetta del caffè," assicura il responsabile della logistica. "E se servono più computer, mio nipote può prestare il suo laptop. Ha pure Windows 11."

La candidatura ha già ricevuto il supporto entusiasta della comunità locale. "Pensate che belle cartoline potremmo fare," sogna ad occhi aperti il fotografo del paese. "Gli AC75 che volano tra le cozze, i mastodontici team base che fanno ombra ai bagnanti, Bertelli e Bertarelli che mangiano la piadina da Gianni... Sarebbe proprio una bella cartolina da mandare a casa, se solo la tabaccheria non avesse finito l'inchiostro della stampante."

 

E mentre Grant Dalton cerca disperatamente di spiegare che forse, ma proprio forse, ci potrebbero essere delle piccole criticità logistiche da risolvere, il Presidente della Pro Loco chiude trionfante: "Ma lei non si preoccupi delle reti da pesca in mezzo al campo di regata. In caso di emergenza, basta chiamare il nipote del Gino. Con il suo moscone le toglie in un attimo. È anche bagnino patentato!"